Le battaglie ambientali in difesa della laguna di Marano
Inquadramento storico e territoriale
NOME DELL’INDUSTRIA
SAICI Società anonima agricola industriale per la produzione italiana di cellulosa (costituita a Milano il 31/01/1938); -> SAICI Società agricola industriale per la cellulosa italiana – Società per azioni (cambia nome nel 1949 a seguito di aumento del capitale sociale); -> SNIA Viscosa (01/10/1968 – 31/12/1980); -> Chimica del Friuli (01/01/1981 – 31/12/1994); -> Industrie Chimiche Caffaro (01/01/1995 – 15/01/2009)
CRONOLOGIA
1938 – 2009
LOCALIZZAZIONE
Torre di Zuino (frazione di San Giorgio di Nogaro – Udine); diventa comune con il nome di Torviscosa il 1° gennaio 1941
PROPRIETÀ E VICENDE SOCIETARIE
La SAICI è stata un’azienda della SNIA Viscosa, che ne ha sempre mantenuto la totalità del capitale. Di conseguenza, la SAICI ha sempre seguito le sorti della SNIA Viscosa nelle sue varie vicende societarie. Nata a Torino nel 1917 come SNIA (Società di navigazione italo americana) e inizialmente operante nell’ambito del trasporto marittimo mercantile, dopo la Prima guerra mondiale la SNIA cambia completamente settore di mercato impegnandosi nella produzione di fibre tessili artificiali e in particolare di viscosa ottenuta dalla lavorazione della cellulosa. In breve tempo, diventa la principale azienda italiana del settore e riesce anche a imporsi sul mercato internazionale. Nel 1922 decide di cambiare ragione sociale, pur mantenendo l’acronimo SNIA, e di aggiungere al proprio nome quello del suo prodotto principale. Diventa così SNIA Viscosa (Società Nazionale Industria Applicazioni Viscosa). A causa delle sensibili oscillazioni dei prezzi della cellulosa necessaria per le sue produzioni, negli anni Trenta l’azienda decide di avviare ricerche e attività volte a rendere la produzione tessile italiana indipendente dalle importazioni di materiali da altri paesi, decisione che è del tutto in linea con le politiche economiche autarchiche instaurate dal governo fascista. È in questo contesto che si deve la nascita della SAICI, costituita nel gennaio 1938 dalla fusione delle società Bonifiche Torre di Zuino e Bonifiche del Friuli, che la SNIA Viscosa ha acquistato pochi mesi prima. Alla nuova azienda viene affidato il compito di gestire tutte le attività agricole e industriali che la SNIA Viscosa intende intraprendere a Torre di Zuino e che sono finalizzate sia alla coltivazione di piante da cui ricavare la cellulosa sia alla sua lavorazione industriale. In un primo momento, la specie vegetale individuata per la produzione autarchica di cellulosa è la canna gentile (Arundo donax), una graminacea a ciclo produttivo annuale che sembra essere molto promettente. I risultati non saranno però all’altezza delle aspettative: la canna sarà utilizzata perciò solo in percentuale esigua e presto integrata con il legno. La SAICI viene affidata alla direzione di Franco Marinotti, che in quel momento è anche amministratore delegato della SNIA Viscosa di cui diventerà presidente nel 1939. Marinotti manterrà questi ruoli in entrambe le società fino alla sua morte, avvenuta nel 1966. La SAICI smette formalmente di esistere nel 1968, quando viene incorporata nell’azienda capogruppo. Da questo momento e fino al 1980, lo stabilimento di Torviscosa assume il nome di SNIA Viscosa. La crisi che colpisce l’azienda alla fine degli anni Settanta la costringe a una profonda riorganizzazione aziendale e anche ad alcune vendite. Subisce questa sorte l’azienda agricola di Torviscosa, che era già stata scorporata dalla SNIA Viscosa nel 1978 andando a creare una nuova società chiamata Torvis, che l’anno seguente sarà acquisita dal Gruppo Ferruzzi. Anche l’azienda chimica viene scorporata dalla SNIA Viscosa nel 1981 assumendo il nome di Chimica del Friuli. Nel frattempo, la SNIA Viscosa, che nel 1968 ha incorporato anche la Bomprini Parodi Delfino, cambia nome nel 1981 diventando SNIA BPD e riorganizzandosi in divisioni in funzione della tipologia di produzione. Nel 1985 la SNIA BPD assume il controllo della Caffaro, storica azienda chimica di Brescia, e costituisce la Caffaro Spa, divisione chimica del gruppo che comprende anche uno stabilimento a Colleferro (Roma) e lo stabilimento storico di Torviscosa. Lo stabilimento di Torviscosa mantiene comunque il nome di Chimica del Friuli fino al 1995, assumendo poi il nome Industrie chimiche Caffaro fino al fallimento della holding SNIA spa (già SNIA BPD) nel 2009.
DESCRIZIONE DELL’INSEDIAMENTO PRODUTTIVO
Lo stabilimento viene collocato a sud della ferrovia Venezia-Trieste e a est del borgo di Torre di Zuino. La scelta risponde alla necessità di avere facili collegamenti ferroviari e stradali, ma molto importante è anche la possibilità di usufruire di una via d’acqua navigabile, che dovrà essere utilizzata anche per lo scarico e la diluizione dei rifiuti industriali. I lavori di costruzione dello stabilimento iniziano nel 1937 e il 21 settembre 1938, al momento dell’inaugurazione alla presenza del duce, la fabbrica è già parzialmente in funzione. Si sviluppa per oltre un chilometro ed è costituita da undici reparti, da un grande piazzale e dalla torre Jensen a forma di fascio littorio. Gli edifici, rivestiti in mattoni, sono disposti in maniera sostanzialmente simmetrica rispetto a un asse longitudinale orientato da est a ovest, aperto sui due fronti nord-sud. Partendo da ovest si trovano, sul lato nord, la portineria-infermeria, gli uffici della direzione e l’impianto cellulosa con il laboratorio ricerche e controlli, mentre sul lato sud si sviluppavano il magazzino cellulosa, le officine, la falegnameria, la centrale termoelettrica, l’impianto combustione zolfo, la torre Jensen con l’impianto per la produzione di bisolfito di calcio e, proseguendo, la darsena. I lavori di costruzione dello stabilimento e delle strutture a questo collegate proseguono fino al 1940, quando viene completato il raddoppio delle strutture e viene aggiunta una seconda torre Jensen. La superficie coperta passa da 400.000 a 600.000mq.