Saluti da Torre di Zuino
I Savorgnan
Le condizioni di vita dei pochi abitanti di Zuino, tra paludi e malaria, erano estremamente difficili e il piccolo abitato venne a poco a poco abbandonato.
Quando, alla fine del ‘600, il proprietario Antonio Savorgnan decise di intraprendere le prime fondamentali opere di bonifica, la villa di Zuino era ridotta a una sola vecchia torre
del tutto inhabitata, e scoperta, situata in un paludo impraticabile frà li boschi, che la cingevano; vi era che una sola habitatione tutta di paglia, che regeva in pocha distanza della stessa alcuni pochissimi campi arativi; quel che si chiamava Fornelli non era altro che un semplice agregato di sei soli casoni tutti di paglia con una semplice habitatione di muro, che ancor sussiste, et in qualche distanza sussisteva un anticho picciol molino, a cui accorrevan le poche habitationi accennate.
Sui terreni bonificati sorge un nuovo centro abitato, che viene chiamato Torre di Zuino in riferimento a quell’unico resto dell’antica villa. Nel 1714, la torre viene inglobata in un lussuoso palazzo e nel 1727 viene costruita anche la chiesa che esiste ancora oggi ed è dedicata a Santa Maria Assunta. Al suo interno, una lapide ricorda l’impegno di Antonio Savorgnan “per aver contenuto l’impeto del mare, trasformato le paludi in campi, eliminato l’aria insalubre e chiamato ad abitare qui gente da ogni parte”.
La tenuta di Torre di Zuino, che comprende anche Presedo e Fornelli, rimane nelle mani dei Savorgnan per quasi 500 anni, fino al 1818, quando viene venduta alla società veneziana Rossi e Carminati, che a sua volta la rivende, nel 1882, al conte Augusto Corinaldi di Padova.